Tali relazioni, che nascono col pretesto dell'esistenza di un attacco ed una difesa, devono essere stabilite su un livello avanzato di comunicazione. Come già affermato che non dovrebbe esserci uno scambio di informazioni tra i praticanti a livello verbale. La pratica di un movimento a coppie, similmente ad una danza, è uno strumento didattico finalizzato alla creazione di un'armonia tra gli individui. Ma, sebbene i gesti siano ritualizzati in modo da essere ripetuti in maniera analoga ogni volta, le variabili che nascono da una situazione di dinamismo sono tante e tali che ci permettono di affermare che ogni tecnica è diversa dalla precedente. Una situazione di ritardo da parte di uno dei due praticanti, uno stato di indolenzimento articolare o muscolare, la padronanza più o meno profonda del gesto, la stanchezza, sono solo alcune delle variabili da considerare.
La comprensione della situazione in cui si sviluppa il movimento deve nascere da un dialogo tra i corpi degli atleti. Unicamente osservando lo sguardo del nostro compagno, la sua postura, il suo modo di respirare, l'intensità dei suoi attacchi, dobbiamo essere in grado di ricavare una serie di informazioni che ci consentano di relazionarci all'altro nella maniera più adeguata, entrando in sintonia con la comunicazione costante del suo Hara.