Anche questo principio, come quello riportato in precedenza, lo dobbiamo al Maestro Takuan. il Ri da questi spiegato è il controllo assoluto dello spirito che si pone in essere con la liberazione da se stessi, spogliandoci da tutte le cose terrene. Questo tipo di condotta interiore, il “non aderire” (mushotoku) ai fenomeni non visibili oggettivamente (Shiki), raggiungibile esclusivamente attraverso l’assoluto superamento dell’Io, riconduce all’insegnamento di Buddha e, nel medioevo giapponese, divenne nel Bushido l’insegnamento essenziale della filosofia delle arti marziali.
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Da qualche anno ormai, mi piace celebrare le festività natalizie con un piccolo scambio di doni con gli allievi del nostro Dojo. Ogni anno ho cercato di regalare qualcosa che fosse unico ed interessante aldilà del valore economico, spesso ricorrendo al ricco catalogo di Hamakurashop, altre volte scegliendo aggetti un po’ meno “orientali” ma – spero – altrettanto validi.
E’ questo il caso di quest’anno, in cui ho donato ai membri del Dojo un piccolo libretto, non recentissimo, ma che credo conservi, nonostante gli anni, una profonda attualità. Si tratta di “Nessun luogo è lontano” di Richard Bach, lo stesso autore del forse più famoso “Il gabbiano Jonathan Livingston”. Anche in questo libro si parla di volo e di sogni, di compagni che ti comprendono e di altri che non ti capiscono, di viaggi senza meta e di contingenze quotidiane. Un libro piccolo e colorato, apparentemente quanto di più lontano possibile dalla austera monocromia orientale, eppure…. Eppure credo che questo libro sia molto interessante per chi sta percorrendo una Via, quale che sia il risultato che voglia raggiungere, perché per il Viandante è certamente più importante andare che arrivare, ma è altrettanto importante avere al fianco compagni con cui valga la pena condividere il viaggio e persone per cui questo viaggio valga la pena farlo. C’è questo, credo, in questo libretto, semplice ma non banale, c’è questo e credo tanto altro, e mi auguro che coloro a cui ho avuto il piacere di donare questo libro potranno apprezzarlo così come io continuo a fare. E’ un libro che ogni tanto riapro a caso e le cui pagine continuano ad affascinarmi, un libro che mi fa credere che in fondo, il nostro viaggio valga davvero la pena di essere fatto. |
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Marzo 2017
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