Il Pa Tuan Chin venne introdotto in Cina dal generale Yueh Fei, un eroe cinese maestro di combattimento a mani nude e con la lancia che visse tra il 1103 e il 1142. Yueh Fei, mise a punto gli esercizi del Pa Tuan Chin con l'intenzione di dotare i militari di un valido sistema di riscaldamento muscolare e di scioglimento articolare, che facilitasse l'allenamento marziale. Yueh Fei, creò il Pa Tuan Chin unendo in una sola pratica alcune delle migliori tecniche di respirazione del Taoismo ed i 18 esercizi di Ta Mo (chiamato anche Bodhidarma) che venivano già praticati dall'anno 600 d.C.
Quasi tutti i praticanti di arti marziali marziali cinesi conoscono il Pa Tuan Chin, o Baduanjin, (letteralmente: "otto pezzi di broccato", perché il benessere psicofisico che procura è prezioso come la seta pregiata), una serie di otto esercizi che abbinano all'allenamento muscolare e respiratorio un massaggio degli organi interni e che si ritiene facilitino lo scorrere dell'energia vitale nei “canali” chiamati “Jing Luo”, praticati solitamente all’inizio di ogni sessione di allenamento con lo scopo di termoregolare in modo uniforme tutti i gruppi muscolari e di sciogliere le articolazioni, onde evitare stiramenti o altri incidenti dovuti alla mancanza di riscaldamento.
Il Pa Tuan Chin venne introdotto in Cina dal generale Yueh Fei, un eroe cinese maestro di combattimento a mani nude e con la lancia che visse tra il 1103 e il 1142. Yueh Fei, mise a punto gli esercizi del Pa Tuan Chin con l'intenzione di dotare i militari di un valido sistema di riscaldamento muscolare e di scioglimento articolare, che facilitasse l'allenamento marziale. Yueh Fei, creò il Pa Tuan Chin unendo in una sola pratica alcune delle migliori tecniche di respirazione del Taoismo ed i 18 esercizi di Ta Mo (chiamato anche Bodhidarma) che venivano già praticati dall'anno 600 d.C.
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Questo articolo ha lo scopo di illustrare in maniera sommaria le similitudini e differenze tra la scherma sino-nipponica e quella occidentale. Il lavoro originale risale alla fine del 2007 ed ha visto la luce grazie ai contributi di alcuni utenti della sezione “armi bianche” di www.forumartimarziali.com . Tra questi, un particolare debito di riconoscenza va espresso ancora oggi a Carletto, Jon, Rodomonte e Viviolas, per i loro contributi in pubblico e in via privata. Grazie ragazzi! (NdR)
Alcuni utenti hanno fatto una sintetica descrizione dei colpi che vengono portati durante la pratica, sia del ken-jutsu giapponese che delle varie Scuole di scherma europea. Le descrizioni dei colpi sono ovviamente indicative, e non possono (ne’ hanno la pretesa) di sviscerare il metodo e la strategia che li originano; lo scopo del confronto non era il desiderio di voler eleggere la scherma più efficace ma più che altro il fornire una serie di elementi ai vari praticanti per consentire di conoscere a livello basico quanto praticato da altri. Se non mancano le differenze - e non potrebbe essere diversamente viste le differenze di armi, protezioni e tattiche impiegate – pure alcuni punti di contatto possono essere trovati, illuminando sotto una luce diversa, tecniche e pratiche note e conosciute. |
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