La trama è presto detta: all'inizio del secolo, il capitano russo Arseniev conduce una piccola spedizione di ricognizioni geo-grafiche ai confini con la Cina, nella vasta e inesplorata zona del fiume Ussuri. Una sera, mentre gli uo-mini riposano accanto al fuoco, si presenta Dersu Uzala, un cacciatore anziano della tribù dei Gold. E' un tipo bizzarro, ma saggio, esperto della regione e privo della famiglia, toltagli da una epidemia di peste. Invitato a fungere da guida, Dersu accetta e si dimostra molto utile: insegna a tutti i segreti della natura e salva la vita ad Arseniev una notte in cui vengono colti da una tempesta di vento mentre sono soli e sperduti in una palude. A sua volta il capitano salva Dersu dalle rapide di un torrente. Separatisi con dispiacere, i due amici si ritrovano nel corso di una seconda spedizione, diversi anni dopo la prima.
Le vacanze estive hanno, tra i loro vantaggi, quello di offrire un po' di tempo libero in più per gustarsi con calma libri e film messi un po' da parte. Tra le tante proposte, ci piace consigliare quella che riteniamo una impedibile chicca per gli amanti della cinematografia orientale: si tratta di “Dersu Uzala – Il piccolo uomo delle grandi pianure” un film che ha più di trent'anni ma che, come tutti i capolavori, è senza tempo e senza età.
La trama è presto detta: all'inizio del secolo, il capitano russo Arseniev conduce una piccola spedizione di ricognizioni geo-grafiche ai confini con la Cina, nella vasta e inesplorata zona del fiume Ussuri. Una sera, mentre gli uo-mini riposano accanto al fuoco, si presenta Dersu Uzala, un cacciatore anziano della tribù dei Gold. E' un tipo bizzarro, ma saggio, esperto della regione e privo della famiglia, toltagli da una epidemia di peste. Invitato a fungere da guida, Dersu accetta e si dimostra molto utile: insegna a tutti i segreti della natura e salva la vita ad Arseniev una notte in cui vengono colti da una tempesta di vento mentre sono soli e sperduti in una palude. A sua volta il capitano salva Dersu dalle rapide di un torrente. Separatisi con dispiacere, i due amici si ritrovano nel corso di una seconda spedizione, diversi anni dopo la prima.
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Un film di Takeshi Kitano. Con Takeshi Kitano, Tadanobu Asano, Akira Emoto, Yuko Daike, Saburo Ishikura, Ittoku Kishibe, Yui Natsukawa, Michiyo Ookusu, Gadarukanaru Taka, Daigorô Tachibana, Ben Hiura, Kohji Miura, Koji Koike, Kanji Tsuda, Taigi Kobayashi, Ayano Yoshida Commedia, durata 116 min. - Giappone 2003. Ci sono diversi indizi che personalmente mi fanno dire che un film mi è piaciuto: ovviamente, il provare la voglia di rivederlo e il trovarvi citati o evocati uno o più film che mi sono a loro volta piaciuti. “Zatoichi” di Takeshi Kitano, uscito nelle sale cinematografiche nel 2003 ed oggi disponibile anche a noleggio, risponde in pieno ad entrambe le condizioni; la voglia di rivederlo, magari passando al rallentatore alcune delle scene di combattimento, è scattata appena terminato lo scorrere dei titoli di coda, i film citati o evocati sono diversi, dai precedenti dello stesso Kitano a “I sette samurai” e “La sfida del samurai” di Kurosawa. Nel film Tom Cruise è Nathan Algren, capitano disilluso dell'esercito statunitense che, stanco di combattere, presta la propria abilità di tiratore ad un venditore ambulante di fucili. Qui viene raggiunto da un commilitone che lo convince a diventare istruttore dell'esercito giapponese, rifondato dopo la restaurazione dell'imperatore Meiji e formato da soldati di estrazione popolare e contadina a digiuno delle modalità di impiego delle armi da fuoco. Occorre a questo punto dire che il film si rifà ad una vicenda storica realmente avvenuta nel 1877, ovvero alla ribellione dei samurai che non volevano rassegnarsi alla caduta dello shogunato ed all'abolizione della casta dei guerrieri. La rivolta era capeggiata da Saigo Takamori, un samurai del clan Satsuma a cui si ispira il personaggio di Katsumoto, interpretato da Ken Watanabe. |
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Marzo 2017
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