Innanzi tutto occorre dire che si tratta di libri a valenza "generale", ovvero sostanzialmente non riferiti ad una specifica Arte marziale. Ovviamente nella maggior parte di questi volumi vi saranno richiami - anche abbastanza espliciti - all'Arte marziale o alla disciplina praticata o conosciuta dall'autore, ma non per questo il contentuo del libro non riveste interesse per il lettore che quell'Arte o quella disciplina non pratica o non conosce,
Secondo punto importante, direttamente collegato al precedente: non si tratta di libri "tecnici" nel senso stretto del termine, ovvero non contengono descrizioni dettagliate di tecniche, elenco di programmi o particolari esecutivi. I libri elencati riportano piuttosto principi operativi, notizie storiche, modalità di comportamento nella sala d'armi, sul ring o sul tatami, riflessioni sullo "spirito" o su argomenti collaterali - ma non per questo meno importanti.
Il primo titolo è quasi doveroso, si tratta di “I segreti dei samurai” di Oscar Ratti e Adele Westbrook, un libro vecchio ma ancora valido, non foss’altro che per i disegni che illustrano il volume e che arricchiscono da decenni locandine e siti internet di tutto il mondo da
http://seishin-dojo.weebly.com/1/post/2010/11/o-ratti-a-westbrook-i-segreti-dei-samurai-le-antiche-arti-marziali.html
Un altro testo vecchiotto ma altrettanto interessante è “Budo” di Werner Lindt, che riporta la traduzione e l’approfondimento di alcune frasi e ammaestramenti giapponesi.
http://www.ilgiardinodeilibri.it/libri/__budo_via_spirituale_arti_marziali.php
Un testo recente di un autore assolutamente consigliato è “Nel Dojo” di Dave Lowry, che unisce ad una sottile ironia una enciclopedica conoscenza delle regole di galateo giapponesi.
http://seishin-dojo.weebly.com/1/post/2011/5/dave-lowry-nel-dojo-etichetta-e-rituali-nelle-arti-marziali-giapponesi.html
Sempre di Dave Lowry, altrettanto interessante ma forse recuperabile con maggiore difficoltà è l’altrettanto consigliatissimo “Lo spirito delle arti marziali”, in cui alcuni dei più importanti principi marziali (e non…) vengono approfonditi partendo dall’analisi del carattere grafico che li esprime.
http://seishin-dojo.weebly.com/1/post/2012/1/dave-lowry-lo-spirito-delle-arti-marziali.html
Altro autore molto interessante, e per certi aspetti “controcorrente” è Kenji Tokitsu, di cui consiglio sia “Il Ki ed il senso del combattimento”
http://seishin-dojo.weebly.com/1/post/2010/11/tokitsu-kenji-il-ki-e-il-senso-del-combattimento.html
che “Shaolin Mon – Verso l’arte marziale del futuro”
http://seishin-dojo.weebly.com/1/post/2010/6/tokitsu-kenji-shaolin-mon-verso-larte-marziale-del-futuro.html
Un grande classico, consigliato specialmente a chi è più attento alla storia ed alle tradizioni nipponiche è “Bushido” di Inazo Nitobe, disponibile in diverse edizioni a cura di numerosi autori
http://seishin-dojo.weebly.com/1/post/2010/7/inaz-nitobe-bushid.html
Ultimo testo, tra i più recenti tra quelli proposti, è il “Manuale universale del combattimento” di Steven Pearlman, che ha un approccio “pratico” al combattimento, ma non per questo non contiene numerose “chicche” in grado di svelare come il successo in uno scontro non dipenda solo e necessariamente dai muscoli.
http://seishin-dojo.weebly.com/1/post/2011/4/pearlman-steven-manuale-universale-del-combattimento.html
Direi che come prima “lista della spesa” è sufficiente, buona lettura e – se vi va –proponete nei commenti altri titoli che ritenete importanti nella formazione di un praticante di Arti marziali.