( dal "Grande trattato sull'armonia dello spirito nei quattro soffi" - Nei Ching)
"Cercare di sanare una malattia dopo che si sia manifestata o cercare di controllare il disordine dopo che si sia instaurato equivale a queste situazioni: scavare un pozzo solo quando si ha sete, forgiare le armi durante la battaglia. Non è forse già tardi?"
( dal "Grande trattato sull'armonia dello spirito nei quattro soffi" - Nei Ching)
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Chen Jian Zhui Zhou (chén jiān chuí zhǒu, Chen chien chui chou, 沉肩垂肘) Abbassare le spalle e far cadere i gomiti Sink the shoulders and drop the elbows. Durante la pratica le spalle (Jian) devono essere tenute basse (Chen), completamente rilassate ed aperte. Se non si riesce a rilassarle e ad abbassarle, le spalle rimarranno sollevate ed in tensione. Il Chi le seguirà spostandosi verso l’alto e l’intero corpo non potrà esprimere la sua potenza. “Far cadere (Zhui) i gomiti (Zhou)” significa che i gomiti devono essere tenuti in basso e rilassati; se i gomiti si sollevano, le spalle non potranno abbassarsi e sarà impossibile spostare lontano un avversario oppure – anche se ci riusciremo – la nostra tecnica sarà simile a quelle impiegate dagli stili “esterni” che utilizzano la forza muscolare. "Quando l'acqua è tranquilla può riflettere la barba e le sopracciglia di un uomo e la sua superficie è così ferma che può servire da livella al mastro carpentiere. Se la tranquillità dell'acqua permette di riflettere le cose, di che cosa non è capace quella dello spirito dell'uomo?" (Zhuang-zi / Chuang-tzu) Fen Xu Shi (fēn xū shí, Fen hsu shih, 分虛實) Distinguete tra sostanziale ed insostanziale Differentiate between insubstantial and substantial Questo è il primo principio del Tai Chi Chuan. Se il peso del corpo intero è sulla gamba destra, allora la gamba destra è “sostanziale” (piena) e la gamba sinistra “insostanziale” (vuota), e viceversa. Quando si distingue (Fen) tra sostanziale (Shi) ed insostanziale (Xu), si possono eseguire movimenti leggeri senza usare la forza. Se non facciamo distinzione tra sostanziale ed insostanziale, il nostro passo sarà lento e pesante, la nostra postura sarà instabile e potremo essere facilmente squilibrati. Song Yao (sōng yāo, Sung yao, 鬆腰) Rilassare la vita Relax the waist La vita (Yao) è il “comandante” che guida il corpo intero. Se si riesce a rilassare la vita le gambe acquisteranno potenza e la parte inferiore del corpo sarà stabile. Sostanziale ed insostanziale sono in continua variazione ed è su questo principio che si basa la rotazione della vita. E’ stato detto che: “La sorgente delle posture è nella vita. Se non riuscire ad esprimere completamente la vostra potenza, cercate la causa nelle gambe e nella vita”. Han Xiong Ba Bei (hán xiōng bá bèi, Han hsiung pa pei, 含胸拔背) Mantenere il busto rientrato e stirare il dorso Sink the chest and pluck up the back Il busto (Xiong) deve essere incassato (Han) in maniera naturale, in maniera che il Chi possa concentrarsi nel Tantien. Bisogna quindi evitare di espandere il torace, altrimenti il Chi si concentra nel petto e la parte superiore del corpo diventa pesante e quella inferiore troppo leggera, così che le caviglie rischiano di essere sradicate. Stirare (Ba) la schiena (Bei) serve a far aderire a questa il nostro Chi, ed inoltre permette di emettere la nostra forza attraverso la colonna vertebrale. Seguire questa regola ci renderà combattenti senza eguali. Xu Ling Ding Jin (xū líng dǐng jìng, Hsu ling ting chin, 虛靈頂勁) Tenere la testa dritta per consentire alla energia di raggiungere la sommità della testa Per consentire alla Energia (Jin, jing, Chin) di raggiungere la sommità della testa (Ding, Ting) bisogna tenere quest’ultima diritta, mantenendo una corretta postura, in maniera rilassata e priva di sforzi muscolari. La mente deve essere vuota (Xu, Hsu) e pronta a accogliere e valutare in maniera naturale ogni accadimento (Ling) senza però “attaccarsi” a nulla. Edizioni Mediterranee Data di Pubblicazione: 2000 ISBN: 8827213503 Pagine: 176 “La Bibbia del Karate” è la definizione data dal famoso maestro Miyagi al libro segreto che tutti i leggendari insegnanti di karate hanno studiato. Il “Bubishi” è infatti una classica opera cinese, gelosamente custodita per secoli, che comprende e mette in relazione tra loro filosofia, medicina, tecnica e arti marziali trattando argomenti quali storia, medicina cinese, farmacologia erboristica, punti vitali e tecniche di combattimento con una messe di informazioni meticolose e di illustrazioni che ci fanno capire come il Karate non sia un mero esercizio di forza e abilità, ma un complesso sistema filosofico e di vita. (Traduzione ed adattamento di “Without Hesitation” del Ven. Anzan Hoshin roshi - http://www.wwzc.org/book/zanshin) Zanshin si può tradurre come “la mente che rimane” oppure “la mente senza residui” ed è la mente della azione completa. Questo è il momento del Kyudo (arcieria giapponese) in cui la freccia è stata appena scoccata, è il “Om makurasai sowaka” nella pratica Zen dello oryoki (pranzo comune) in cui si beve l’acqua di risciacquo; quando si passeggia è il momento in cui il peso è tutto su un piede e comincia a muoversi l’altro piede, nella respirazione è quando è compiuta la inspirazione o la espirazione, nella vita è questa vita. Zanshin significa seguire completamente, senza lasciare traccia, significa ogni cosa, completamente, così come è. Quando corpo, respiro, parola e mente sono rotti l’uno dall’altro e sparpagliati in concetti e strategie, allora nessuna loro vera azione può rivelarli. (Traduzione e adattamento dell’articolo disponibile online in http://www.e-budokai.com/hibuki/yawara.htm) Molte delle Arti marziali classiche giapponesi che impiegano armi sono state originate da niente di più che dall’adattamento alle necessità di combattimento di tecniche ed attrezzi di uso comune da parte dei contadini durante l’era feudale. Essendo proibito per legge ai cittadini il portare spade come i samurai, questi adottarono frequentemente armi alternative per la loro difesa personale. Questo spesso includeva l’uso creativo di oggetti comuni che potevano essere impugnati. Questi erano spesso chiamati “mijikimono”, che letteralmente può tradursi come “oggetto piccolo, disponibile, pronto all’uso”. Pipe da tabacco, coperchi di recipienti e perfino spilloni decorativi per capelli erano usati per scopi di autodifesa. Le scuole di jujutsu spesso compresero nel loro curriculum l’impiego di armi facilmente facilmente celabili nell’abbigliamento, chiamate “hibuki”, termine che può essere tradotto come “arma segreta” o “arma nascosta”; una tra le più popolari fu sicuramente lo “yawara-bo”, a volte indicato semplicemente come yawara. Il kanji “yawara” significa “flessibilità” oppure “allontanare”; lo stesso kanji si può pronunciare come “ju” nei termini come “judo” o “ju-jutsu” mentre “bo”, il secondo kanji, significa semplicemente “bastone”. |
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