Autore: Giampaolo Salvatore
Editore: LAS
Collana: Psicoterapia e salute
Data di Pubblicazione: Aprile 2006
ISBN: 8821306151
ISBN-13: 9788821306150
Pagine: 172
Attraverso le pagine di questo interessante e documentatissimo libro, Giampaolo Salvatore, psico-terapeuta e artista marziale praticante di Tai Chi Chuan e Wing Tsun, mostra i molteplici punti di contatto tra l’assetto mentale dello psicoterapeuta di fronte alla sofferenza del paziente e la filosofia e la pratica delle Arti Marziali di matrice taoista. Psicoterapeuta e paziente sono lungo lo stesso sentiero, quello della sofferenza, ed entrambi ne vengono toccati in maniera diversa. Questa questione fa da sfondo ai due temi principali del libro: la dimensione della non azione nel fronteggiare un problema e la rilevanza della corporeità nella sofferenza emotiva e nella sua regolazione.
Attraverso una sintetica ma completa trattazione della filosofia taoista e dei suoi collegamenti con la regolazione emotiva, l’autore dà risalto al rapporto tra emozioni e corporeità e al ruolo delle informazioni corporee nei processi di regolazione emotiva. Facendo riferimenti al costrutto di intelligenza emotiva e ad una serie di studi neurobiologici stabilisce un nesso tra i processi di regolazione emotiva personale e quelli di comprensione della sofferenza dell’altro. L’autore presenta infine una serie di esempi tratti dalla propria esperienza clinica, illustrando come il soggetto possa avvalersi dei principi della non azione e dell’autocentratura sul corpo implementata dalle pratiche alchemiche come validi ausili per i processi di regolazione emotiva e come il terapeuta, nello sperimentare la propria sofferenza di fronte a pazienti “difficili”, possa, attraverso i medesimi principi e pratiche, trovare una strada possibile per dare una direzione costruttiva all’incontro con il paziente.
Diversi sono i meriti del volume e del suo autore, prima di tutto quello di presentarsi in maniera “umana”, non come un “superman” con in tasca la soluzione di qualsiasi problema ma piuttosto come un terapeuta che – come dovrebbe fare ciascun marzialista – una volta imparata la tecnica, la “dimentica” per applicarne i principi che a questa sono sottesi, agendo non nella realtà per come la si vorrebbe ma piuttosto per come questa è, perché il segreto della vittoria del combattimento sta nel non lasciare che la tecnica soffochi la spontaneità dell’agire.
E lo stesso può valere anche per le tecniche psicoterapeutiche. Accostarsi ad un paziente con la capacità di non agire, di sospendere il giudizio, di entrare in uno stato di ascolto del proprio corpo può essere un modi per padroneggiare e comprendere la sofferenza emotiva. La cosa genera – e non potrebbe essere altrimenti – dubbi, domande e perplessità, che lungi dall’arrestare l’operatore per paura di sbagliare, lo portano ad agire con attenzione e “presenza”, senza mai arroccarsi su posizioni di comodo. Oltre ad una ricca serie di casi concreti, esposti con chiarezza e rigore ad esemplificare i concetti discussi nel libro, il volume è completato da una ricca ed interessante bibliografia, che testimonia la cura posta dall’autore nell’approfondire l’argomento trattato, riportando una rassegna delle evidenze empiriche tratte dalla più recente letteratura scientifica sugli effetti positivi delle pratiche alchemiche interiori sull’organismo.
Certamente non si tratta di un opera da consigliare ad un praticante qualsiasi, privo della sia pur minima infarinatura di psicologia, quanto piuttosto di un originale approccio da sottoporre all’attenzione di chi opera nel settore, al fine di fornire una valida alternativa ai metodi “classici”, ma nonostante questo il libro può risultare interessante anche per chi, pur non operando nel campo specifico, voglia constatare quanto le Arti marziali – correttamente studiate e comprese – non siano solo un metodo efficiente ed efficace per “picchiare la gente”, quanto anche un metodo di autoconoscenza e miglioramento personale che può realizzarsi nella vita quotidiana.
Un libro che, usando le parole dell’autore, […] parla di psicoterapia ma non è un libro di psicoterapia, esso parla di taoismo ma non è un libro sul taoismo. […] e che racchiude il suo studio personale e la sua esperienza in contesti differenti ma non così inconciliabili come potrebbe, superficialmente, apparire.
(Recensione a cura della Dottoressa Stefania Sofia Vecchia, Psicologa e Ricercatrice)