“Gestire la crisi - Tecniche psicologiche e comunicative in emergenza”
Euro 25.00
Pag. 192
Formato 24x17
3 illustrazioni, 2 tabelle; bibliografia
Copertina plastificata lucida
Brossura cucita filo refe
ISBN 88 - 89660-10-4
EAN 978 - 88 - 89660-10-2
Nella canzone “Il secondo secondo me” Michele Salvemini, più noto con il nome d’arte di “Caparezza” afferma che “il secondo album è quello più difficile, nella carriera di un artista”, il che vale in realtà non solo per un cantante, ma per chiunque produca un opera d’arte o di ingegno, sia uno stilista d’abbigliamento, uno scultore, un pittore o un regista cinematografico. Se infatti una “opera prima” ha successo qualcuno ne attribuirà il merito alla proverbiale “fortuna del principiante”, altri ad una fortunata coincidenza o alla intuizione del momento, Viceversa, in caso di risultati non esaltanti, si potrà sempre invocare a discolpa l’inesperienza e si avrà buon diritto a richiedere una prova di appello, in cui dimostrare effettivamente il proprio valore. Nell’uno e nell’altro caso insomma, è nella seconda occasione - più che nella prima - che si può davvero verificare se si ha di fronte un artista valido o un fenomeno temporaneo.
Prima di tutto l’argomento trattato: dedicare un libro alle tecniche psicologiche e comunicative in emergenza fa si che questo volume – come afferma la scheda di presentazione (disponibile a questo link http://www.edizionilibreriamilitare.com/gestirecrisi.html) – possa “essere a ragione considerato un manuale pratico di Pronto Soccorso psicologico, che descrive in maniera semplice, concreta e diretta le tecniche per gestire efficacemente la comunicazione in situazioni di emergenza e di stress mentale acuto”, insomma non un libro per i “soldiers of fortune” ma piuttosto un opera pensata per “tutti gli operatori che si confrontano con urgenze ed emergenze di varia natura (tra cui ad esempio incidenti, traumi, aggressioni, calamità naturali o causate dall'uomo, conflitti, scontri a fuoco) in qualità di soccorritori, militari o forze dell’ordine, personale medico e paramedico, volontari della protezione civile che devono riconoscere, affrontare e risolvere i sintomi dello stress mentale o psicofisico quali quelli, ad esempio, dell'ansia, del panico, dell’agitazione psicomotoria, della crisi claustrofobica, degli stati alterati per abuso di sostanze psicotrope, ovvero le pulsioni aggressive e autolesionistiche dei soggetti protagonisti o vittime dell’emergenza.”
Ad ampliare ancor più il campo dei possibili lettori, sempre la scheda dell’opera evidenzia che “il testo può essere utile anche a chi, al di fuori dall'emergenza, incontra persone che presentano situazioni critiche di disagio mentale ed emotivo, quali ad esempio gli operatori ed i volontari che operano in strutture di recupero di tossicodipendenti, case protette o associazioni caritatevoli, o più banalmente nella vita quotidiana di ciascuno di noi.” Ed è proprio su questo ultimo punto che riteniamo sia opportuno soffermarci un istante. Senza voler cedere alla paranoica visione della “giungla d’asfalto”, la cronaca e l’esperienza quotidiana di ciascuno di noi conferma che può capitare all’improvviso un evento, un accadimento, un azione umana o naturale che in pochi minuti, a volte in una manciata di secondi, trasforma – non di rado completamente e drammaticamente - lo scenario davanti ai nostri occhi.
Se in prima battuta sarebbe facile rifarsi a cataclismi naturali come terremoti o alluvioni piuttosto che alle stragi perpetrate da folli squilibrati o terroristi invasati, si farebbe però un torto al libro, che offre soluzioni e consigli per affrontare al meglio anche situazioni più comuni, forse meno drammatiche, ma non per questo da trascurare. Dalla crisi di panico a quella catatonica, dalla telefonata dell’aspirante suicida ad dolore dovuto a ferite o traumi fisici, dalla crisi epilettica al sonnambulismo, dal flash-back al deja-vu, passando per l’operatività in situazioni ambientali stressanti come quelle dovute al caldo, al freddo o al buio, o la particolarità di dover interagire con bambini o soggetti stranieri che non parlano la nostra lingua.
Ad una prima parte dedicata alla teoria della comunicazione umana, con approfondimenti dedicati ai principi generali da adottare per comunicare in tempi di crisi (a questo link http://www.edizionilibreriamilitare.com/download/GESTIRECRISI-Indice.pdf è disponibile l’indice del volume), segue una seconda parte riservata alla pratica, con una scheda dedicata a ciascuna situazione da affrontare, in cui descrive il fenomeno, ne evidenzia le cause e le modalità di manifestazione, spiega come si auto mantiene ed illustra le tecniche di intervento, non solo spiegando per punti essenziali ed esaustivi cosa fare, ma anche – cosa altrettanto se non più importante – cosa NON fare, facendo piazza pulita di leggende metropolitane, credenze popolari o nozioni apprese vedendo qualche film d’azione. La terza parte è una sorta di continuazione della precedente, ed affronta alcune situazioni particolari sempre con lo stesso pragmatico approccio esplicativo, prendendo in esame alcune “situazioni limite” ma non poi troppo rare, tra le quali l’essere coinvolti in tumulti o sommosse, l’aggressione da parte di animali, il subire un fermo o un interrogatorio di polizia, l’assistere una partoriente o una persona momentaneamente incapace di vedere.
Conclude il libro un capitolo che illustra per sommi capi l’iter decisionale da seguire nell’effettuare scelte che spesso non ammettono errori o ripensamenti, ed una bibliografia dettagliata, utile a chi volesse approfondire alcuni degli argomenti trattati.
Pur affrontando argomenti non certo popolari, il libro è scritto con un linguaggio chiaro e comprensibile e non richiede alcuna conoscenza specialistica in campo sanitario o psicologico, il che lo rende adatto e consigliabile a chiunque ed a qualsiasi titolo prevede di poter avere necessità di comunicare con uno o più interlocutori in una situazione di crisi, emergenza o difficoltà.