Titolo originale: Shurayukihime
Lingua originale: giapponese
Paese: Giappone
Anno: 1973
Durata: 97 min
Regia: Fujita Toshiya
Capita che campioni di incassi ai botteghini cinematografici abbiano nel loro DNA “ispirazioni” o veri e propri plagi di opere precedenti, a cui magari aveva arriso minor fortuna di pubblico. Esempio eclatante in questo senso è “I sette samurai” di Kurosawa, da cui Sergio Leone ha tratto l’dea del suo film western “I magnifici sette”. In tempi più recenti abbiamo invece il “Kill Bill” di Quentin Tarantino che, per gli amanti della cinematografia orientale, è un florilegio di citazioni e richiami più o meno plateali. Il regista americano non ha mai nascosto la sua passione per un certo tipo di film, e per certi aspetti “Kill Bill” è stato forse il suo omaggio ad un certo tipo di cinematografia, a volte a torto trascurata e snobbata. Giusto per fare un paio di esempio la tuta gialla di Uma Thurman nel primo film richiama in maniera smaccata quella di Bruce Lee ne “L’ultimo combattimento di Chen” e il personaggio di Hattori Hanzo, lo spadaio ritiratosi a vita privata per gestire un bar è interpretato da Sonny Chiba, noto attore di film e telefilm di genere marziale.