Il Kagami Mochi dopo alcuni giorni di "stagionatura" presenta una superficie liscia e riflettente come uno specchio ed infatti Kagami Biraki significa letteralmente “aprire/pulire lo specchio”; si fa ovviamente riferimento allo specchio della tradizione Shintoista, uno dei simboli con cui è raffigurata la dea Amaterasu. Esso è presente su ogni altare Shinto, e proietta a chi lo guarda la propria immagine, ovvero il proprio vero sé, la propria origine divina. L’invito è quindi quello di pulire lo specchio per vedere meglio dentro di noi, in occasione del nuovo anno.
A chi è rimasto incuriosito dallo specchio della dea Amaterasu, raccontiamo questa breve leggenda: Susanoh, il dio della tempesta, si divertiva a tormentare sua sorella Amaterasu, finchè la stessa non decise di nascondersi dal fratello in una caverna, facendo così sprofondare il mondo nell'oscurità.
Gli altri dei non potendo più sopportare questo stato delle cose, decisero di escogitare un piano per risolvere il problema. Diedero una grande festa davanti alla caverna dove si era rinchiusa Amaterasu, invitando dei galli e Ame-no-Uzume-no-Mikoto, una giovane dea con un corpo stupendo, che intratteneva gli invitati con le sue danze. Gli altri dei bevevano e si divertivano, tranne uno di loro che si era posizionato strategicamente con uno specchio vicino all'entrata della caverna. Amaterasu, incuriosita dal rumore della festa, aprì l'entrata della caverna. Allora il dio posizionato all'ingresso alzò lo specchio e le mostrò la sua bella immagine. Affascinata, la dea, decise di tornare ad illuminare il mondo.