Per la prima recensione dell’anno volevamo proporre ai nostri lettori qualcosa di diverso rispetto al solito, e crediamo che risponda egregiamente allo scopo un libro che non è un libro, scritto da insegnanti che non tengono corsi o seminari sulla materia che descrivono pur essendo molto competenti e che non contiene descrizioni passo-passo di tecniche preordinate pur essendo molto ricco di illustrazioni e spiegazioni. Con una lungimirante attenzione alle nuove frontiere della editoria, il libro - intitolato “Il mio Kali” - è proposto per la vendita per corrispondenza in formato PDF su un CD.
I due autori, Francesco Cotti e Fulvio Cenci, hanno racchiuso in questo lavoro a quattro mani e – cosa ben più importante – due teste, il condensato della loro pluriennale esperienza nella pratica di questa Arte marziale di origine Filippina. Ma nonostante il titolo nel libro non si parla di Kali in senso stretto, non solo almeno. Non se ne parla nel senso che – come detto – non ci sono programmi didattici, elenchi di tecniche, descrizioni dettagliati di come piazzare i piedi o muovere le braccia per eseguire la tecnica X o la Y. Piuttosto il volume cerca (e riesce) a dare una idea dei principi che sottostanno a una qualunque Arte o disciplina di combattimento: il Kali è un mezzo per esprimere questi concetti, più che un fine da conseguire.
Pur avendo praticato intensamente il Kali ed essendo stati tra i primi in Italia ad approfondire la conoscenza di questa Arte, gli autori hanno poi proseguito per altre strade ed il libro non è così un mezzo promozionale, un manuale didattico o un prodotto pubblicitario per vendere corsi, stages, diplomi e attestati; Francesco e Fulvio fanno altro, ed il libro rimane come una pietra miliare del loro percorso marziale, utile a chi segue la loro direzione ma con il chiaro invito a camminare coi propri piedi. Il Kali è poco più di una scusa insomma, un a specie di “nom de plume”; alla fine della lettura non si sarà forse in grado di partecipare con maggior successo ai tanti corsi di formazione per insegnanti che nel frattempo (il libro è stato pubblicato verso il 2005) sono spuntati come funghi ad opera di Federazioni, Maestri e Scuole più o meno affidabili, della qual cosa gli autori sono stati facili profeti – ahinoi – già nella premessa dell’opera; piuttosto si sarà acquisita una certa curiosità, una salutare (in tutti i sensi) perplessità di fronte a “soluzioni universali” e si sarà tolto qualche puntello ad alcune “leggende marziali” che hanno prosciugato molti portafogli e affollato molte sale di Pronto Soccorso.
Il rischio insito in una pubblicazione proposta in questa maniera è quella della “scatola chiusa”, ma anche a questo gli autori, molto correttamente, hanno posto rimedio, rendendo liberamente disponibili e consultabili alcuni stralci del libro, un po’ come se lo si sfogliasse tra gli scaffali di una libreria in carta e polvere. Un opera da consigliare a tutti, insomma, un utile punto di partenza per chi si affaccia sul variegato mondo delle Arti marziali, delle discipline di combattimento o della Difesa Personale così come un indispensabile “memento mori” per i più esperti, per non dimenticare mai che sul tatami o per la strada non esistono “Verità” indiscutibili o tecniche e soluzioni che funzionano “a prescindere”.
Un opera sicuramente interessante, di cui gli interessati possono conoscere maggiori particolari tramite il sito internet www.kali.it attraverso cui contattare gli autori ed ordinare il volume.