Un maestro di spada, avendo invitato un amico a casa, parlava di come si sentisse stanco e stesse pensando di cedere la direzione della scuola ad uno dei suoi tre figli. La discussione portò presto su quale dei figli scegliere, e per chiarire la cosa all'amico il padrone di casa,messo un vaso in bilico sulla porta, chiamò uno dei tre.
Questi arrivò di corsa ed aprendo la porta fece cadere il vaso, ma, con una contorsione, riuscì ad evitarlo e lo afferrò un attimo prima che toccasse il suolo; poi lo rimise sullo stipite e si precipitò agli ordini del padre, che lo spedì fuori con una commissione. “E’ il mio secondo” commentò quindi il genitore all'amico:”Ha ancora da imparare, ma è sulla strada giusta e migliora ogni giorno”.
Alla terza chiamata,dopo un certo tempo arrivò l’ultimo figlio, tutto affannato; aprì la porta con furia e ricevette il vaso sulla testa; ma, estratta la spada corta, lo colpì prima che toccase il suolo. “E questo è il più giovane,” concluse il padre:” il nostro beniamino. Ha ancora molto cammino davanti a sé, ma ci riempie la casa di allegria, e forse lo viziamo anche un po’”.