Ciro è tornato a praticare un paio di anni fa, con una umiltà ed una determinazione seconde solo alla sua simpatia; sempre disponibile ad aiutare gli altri, sempre paziente, sempre pronto a stemperare gli animi a volte troppo accesi, così – allenamento dopo allenamento – quel traguardo comincia ad avvicinarsi e diventa sempre più visibile, sino a quando è stato raggiunto, il 26 gennaio 2013. Ciro ha rimandato una operazione chirurgica, ha praticato per due mesi con un tutore al polso ed ha sacrificato innumerevoli ore alla sua famiglia per prepararsi (tanto alla moglie dice sempre che è colpa mia…), dando prova di una invidiabile costanza. Ora che il traguardo è raggiunto, mi trovo a voler scrivere due parole di ringraziamento, e mi rendo conto che è difficilissimo. Lo è non perché non sappia chi ringraziare, ma perché mi rendo conto che tutti, e dico tutti, coloro che ho incontrato sul tatami hanno contribuito a consentirmi di raggiungere questo risultato. Lo so, mi assumo un merito che non mi appartiene se non in minima parte, ma Ciro è il primo allievo che ha presentato una domanda d’esame che portava in calce il mio benestare, e se il merito del successo è tutto suo, tutta mia sarebbe stata la responsabilità di un eventuale bocciature. Così non è stato – non per fortuna mia ma per merito suo – e così godo anche io di questa luce riflessa, con la difficoltà (piacevolissima, sia chiaro) di volere e dovere ringraziare chi mi ha aiutato ad aiutare.
L’elenco che segue, sia pure lunghissimo, sarà necessariamente incompleto, e di ciò mi scuso con gli esclusi per dimenticanza e non per demerito, sarà soprattutto un elenco “circolare”, in cui il primo citato avrà – per certi aspetti – la stessa importanza dell’ultimo, perché ciascuno è come una di quelle pietre che costituisce i muretti a secco della nostra Puglia, che per quanto piccola contribuisce a dare corpo ad un imponente manufatto.
Il primo grazie va al primo insegnante di Ciro, Cosimo e mio, a Pino Casale che è stato maestro, amico, esempio e sostegno. Un insegnante spiega le tecniche, un Maestro dimostra i principi; Pino ha fatto tutto questo ed anche di più, ci ha fatto amare l’Arte mostrandoci quanto la amava, accendendo in noi quel “fuoco sacro” che brucia ancora, e nonostante tutto.
Un grazie al Maestro Paolo Corallini per tutto quello che ha fatto e fa, per la sua attenzione e la sua capacità di dare tanto, spronandoci sempre a dare il meglio di noi. Qualunque insegnante, perfino io, non può non migliorare assistendo alle sue lezioni.
Un grazie a Francesco Corallini sensei, che ad una perizia tecnica esemplare affianca una disponibilità inesauribile. Non so come faccia ma lo fa, e lo fa sempre!
Un grazie al compianto Gianfranco Leone sensei, non voglio credere che sia un caso che proprio sabato mi sia tornato restaurato (grazie al bravissimo Francesco Di Tommaso) il jo che mi donò prima del mio esame di nidan. Ci manca Maestro, e a me manca il suo modo simpaticamente burbero di correggermi ed i suoi racconti, a partire da “la morte della farfalla”.
Un grazie a Massimo Aviotti sensei, che è un altro dei “fari” che hanno illuminato la mia modesta esperienza di insegnamento. Tecnica, efficacia, rigore e simpatia sul tatami sono irresistibili e quando hai la possibilità di essere nel suo “Aviotti’s corner”, non impari solo se non vuoi imparare.
Un grazie ai tantissimi insegnanti e praticanti che ho avuto la fortuna di incontrare, perché ciascuno di loro mi ha donato una parte di sé, mi ha mostrato un pezzo del suo cammino, mi ha dato risposte e stimolato domande.
Un grazie a Francesco Corona, che ha tanto e più merito di me in questo risultato. La sua disponibilità ed attenzione verso Ciro sono state più che preziose nella preparazione dell’esame, supplendo alle mie carenze.
Un grazie a Giuseppe Scarnera, che ha “curato” i kohai del Seishin Dojo, permettendomi di dedicarmi con tranquillità a fare da uke a Ciro.
Un grazie a tutti gli allievi del Dojo, per essere quello che sono e per rendermi orgoglioso di dirmi loro insegnante.
Un grazie a Ciro, per avermi fatto commuovere sabato, per aver dimostrato che anche un sacco di patate come me può fare da uke in un koshi-nage e per aver dimostrato coi fatti che volere è davvero potere.
Un grazie a Marco Uda sensei e Paolo Biondi sensei, membri della commissione d’esame che ha valutato Ciro, per aver visto la sua bravura e per averlo messo a suo agio durante l’esame, pur non lesinando osservazioni e correzioni.
Grazie a tutti, davvero.
Carlo Caprino