Il libro è una delle prime opere in prosa nella storia della letteratura giapponese, ma la sua importanza è legata soprattutto alla legittimazione del primato politico del clan imperiale su tutti gli altri per diritto divino; nel libro si narra che all'inizio dei tempi vi erano tre divinità celesti: Ama no minakanushi, Takami musuhi e Kami musuhi.
Queste tre divinità procrearono molte altre divinità nella Piana Celeste, fra cui Izanagi (Maschio che invita) e Izanami (Femmina che invita). I due dei rimossero, con una lancia, il fondo del mare e ne trassero delle isole (le isole nipponiche), scesero su una di queste per consumare la loro unione.
Izanami morì ustionata dando alla luce il dio del Fuoco, subito ucciso dall'infuriato Izanagi che inseguì poi la compagna defunta nel regno dei morti per cercare, invano, di trarla in vita. Di ritorno dall'aldilà, Izanagi si sottopose al rituale della purificazione per cancellare da sé le impurità del mondo dei morti mediante un’abluzione rituale e dal lavacro dell'occhio sinistro nacque Amanterasu o-Mikami (la grande dea che brilla nel cielo) detta Amaterasu, da quello dell'occhio destro la dea della Luna, Tsuku-Yomi, da quello del naso Susanoo, dio del mare e delle tempeste.