Il libro è una delle prime opere in prosa nella storia della letteratura giapponese, ma la sua importanza è legata soprattutto alla legittimazione del primato politico del clan imperiale su tutti gli altri per diritto divino; nel libro si narra che all'inizio dei tempi vi erano tre divinità celesti: Ama no minakanushi, Takami musuhi e Kami musuhi.
Queste tre divinità procrearono molte altre divinità nella Piana Celeste, fra cui Izanagi (Maschio che invita) e Izanami (Femmina che invita). I due dei rimossero, con una lancia, il fondo del mare e ne trassero delle isole (le isole nipponiche), scesero su una di queste per consumare la loro unione.
Izanami morì ustionata dando alla luce il dio del Fuoco, subito ucciso dall'infuriato Izanagi che inseguì poi la compagna defunta nel regno dei morti per cercare, invano, di trarla in vita. Di ritorno dall'aldilà, Izanagi si sottopose al rituale della purificazione per cancellare da sé le impurità del mondo dei morti mediante un’abluzione rituale e dal lavacro dell'occhio sinistro nacque Amanterasu o-Mikami (la grande dea che brilla nel cielo) detta Amaterasu, da quello dell'occhio destro la dea della Luna, Tsuku-Yomi, da quello del naso Susanoo, dio del mare e delle tempeste.
Gli otto milioni di kami la pregarono di tornare ma senza successo e così si riunirono per escogitare un modo per convincere la dea ad uscire dalla sua caverna e ridare luce al mondo. Quindi la dea Ama no-Uzume appese lo specchio ottagonale Yata no kaga-mi ad un albero vicino ed organizzò una festa, esibendosi in una danza erotica di fronte alla caverna. Questo fece ridere talmente tanto gli altri dei da incuriosire Amaterasu e spingerla a sbirciare fuori. Vedere il suo proprio riflesso nello specchio la stupì talmente che gli altri dei riuscirono a tirarla fuori dalla sua caverna ed a convincerla a ritornare nel cielo e ridare la luce al mondo. Susanoo-no-kami fu allontanato dalla Pianura Celeste ed esiliato sulla Terra, nella regione di Izumo, dove il suo comportamento cambiò e diventò un artefice del bene, salvando una vergine offerta in sacrificio ad un potente drago con otto teste. Ucciso il drago, si accinse a tagliarlo a pezzi con la propria spada, ma, giunto alla coda, non riuscì a troncarla, e il filo della sua spada s’intaccò. Aperta la coda per tutta la sua lunghezza, Susanoo vi trovò una grande spada, la Tsumugari (la ben affilata) che consegnò la spada ad Amaterasu.
Successivamente la dea inviò il suo nipote Ninigi-no-Mikoto a pacificare il Giappone ed a lui donò la spada sacra, il gioiello Yasakani no Magatama e lo specchio Yata no kagami, che divennero i primi Simboli imperiali giapponesi e furono ereditatati da Jinmu Tenno, pronipote di Ninigi e il primo mitico imperatore del Giappone. Il principe Yamato Takeru, figlio del quattordicesimo imperatore, accingendosi a compiere una spedizione contro gli Ainu, si fece consegnare la spada Tsumugari e la portò con sé in guerra. Un giorno i nemici attrassero il principe in una prateria e diedero fuoco alle sterpaglie ma questi falciò l’erba in fiamme creando un varco dal quale si mise in salvo. Da quel giorno, la spada fu chiamata Kusanagi no tsurugi (la Spada Falciatrice d’Erba).
Da allora la spada è normalmente custodita ad Atsuta, presso Nagoya, mentre il gioiello è custodito nel Palazzo Imperiale e lo specchio nel tempio shintoista di Ise nell’isola di Honshu; questi tre oggetti vengono consegnati ritualmente all’Imperatore del Giappone nel giorno della sua incoronazione a simboleggiare la discendenza divina della popolazione giapponese e la legittimazione divina della stirpe imperiale che, fino alla fine della seconda guerra mondiale, ha proclamato di discendere da Amaterasu, considerando l'imperatore come un essere divino. Ad Amaterasu viene anche attribuita l'invenzione della coltivazione del riso e del frumento, l'uso del baco da seta e la tessitura con il telaio ed ogni 17 luglio viene celebrata con processioni nelle strade in tutto il paese mentre in occasione del solstizio d'inverno, il 21 dicembre, si celebra la sua uscita dalla caverna.