Per diverse ragioni, insegnare Aikido ai bambini è una sfida impegnativa per molti insegnanti; è sorprendente constatare come persone così piccole possano instillate tanta preoccupazione in “cinture nere” così grandi e grosse. Persino Aikidoka esperti che insegnano con successo agli adulti possono apparire assolutamente incapaci quando hanno a che fare con bambini. Ci sono oggi numerosi libri, video e siti web dedicati specificamente all’insegnamento dell’Aikido ai bambini, molte delle informazioni si ispirano al principio degli “Aiki giochi”, attraverso cui insegnare i movimenti dell’Aikido tenendo viva la loro attenzione.
Da allora ho strutturato le mie lezioni ai bambini sullo stesso principio. Io comincia ad insegnare a classi di bambini quando si aprì la AIKIKAI Florida nel 1980; con il passare degli anni, entrambi i miei bambini hanno praticato nelle classi di bambini, mia figlia Madison, oramai adolescente, pratica ancora, e la cosa mi rende un po’ ansioso riguardo al suo fidanzato.
D’altra parte, abbiamo constatato che non è necessario stimolare la loro competitività o metterli sotto pressione, dato che questo già avviene a sufficienza nelle varie attività scolastiche e sportive in cui sono impegnati. Io non voglio che sentano di dover sostenere un esame a scadenza fissa o di viverlo come una competizione contro qualcun altro, anzi, enfatizziamo il fatto che l’esame è benefico per la preparazione ed il duro lavoro necessario per sostenerlo, non tanto perché consente di ottenere una nuova cintura colorata. Durante le lezioni evidenziamo che l’Aikido è unico nel non avere competizioni e facciamo in modo che tutti gli eventi del Dojo rispecchino questa caratteristica. I corsi per i bambini, nella AIKIKAI Florida, sono condotti come quelli che accolgono i principianti adulti; solitamente cominciamo con una meditazione respirata, ponendo i bambini allineati in seiza con le mani aperte ed i pollici a contatto. Dico loro di concentrarsi sul respiro, contare sino a dieci e poi ripetere l’esercizio. Quando si rendono conto che la loro mente va alla deriva. dico loro di riprendere contando i loro respiri. Una meditazione basica come questa aiuta i bambini a calmarsi e ad acquisire attenzione.
Dopo un breve riscaldamento muscolare passiamo ad esercizi di stretching generale e sui poli in particolare, pratichiamo tai sabaki (spostamenti del corpo), esercizi “del rematore” e Ikkyo. I bambini apprezzano il atto di contare in giapponese durante questi esercizi, a voce abbastanza alta. Dopo impegniamo un bel po’ di tempo selle ukemi (tecniche di caduta), componendo due file di praticanti con i più esperti avanti ed i principianti a seguire, in modo da osservare come eseguire gli esercizi, che sono composti da piccoli rotolamenti in avanti ed indietro, avanzamento in shikko (spostamenti in ginocchio) con rotolamento in avanti, arretramento in shikko con rotolamento indietro, rotolamenti in avanti e indietro da una postura ampia, rotolamenti in avanti, rotolamento indietro con tenkan, cadute in avanti rimanendo per terra (ad esempio, da koshinage), cadute in avanti con ritorno in posizione eretta (ad esempio, da kokyunage), caduta in avanti con “salto della rana” sulle schiene dei compagni, spostamenti in shikko in avanti ed indietro con inversione del senso di marcia.
Altri non praticano, ma aiutano in altre maniere, ad esempio portando degli spuntini, organizzando delle feste o magari accompagnando i più piccoli alla toilette. E’ molto bello per tutti, quando il Dojo diventa un “affare di famiglia”. Attualmente abbiamo quasi cinquanta bambini che frequentano le lezioni tre volte alla settimana. Quando il programma è abbastanza avanzato, offriamo ai bambini la possibilità di partecipare ad altre attività, come l’ospitare feste di compleanno o serate in pizzeria o a vedere un video tutti insieme. I bambini amano guardare i video del vecchio O’Sensei e apparentemente ogni video che comprende ukemi ed altre spettacolari cadute. Seminari e stage sono inoltre un grande contributo al programma dei bambini, come a quello degli adulti. Io constato sempre la crescita dell’Aikido dei bambini attraverso salti e balzi, inoltre questi appuntamenti sono ideali per introdurre nuovi kata con le armi o approfondire le spiegazioni relative all’aspetto filosofico ed ai principi dell’Aikido. Incorporando arti e artigianato nel programma del seminario o dello stage si avrà la possibilità di mostrare ai bambini altri aspetti della cultura giapponese; i bambini apprezzano il realizzare oggetti come maschere per il teatro Noh, ventagli pieghevoli, scrivere caratteri giapponesi col pennello, comporre poesie nello stile Haiku o costruire aquiloni.
Tutte queste attività fungono da intervallo durante l’addestramento fisico ed educano i bambini allo stesso tempo. Solitamente concludiamo ogni seminario con una festicciola, in cui serviamo cibo giapponese come il sushi, palle di riso ed altre pietanze simili e spesso in questa occasione inseriamo la cerimonia di consegna dei diplomi di passaggio di grado. Questi eventi sono molto divertenti per chi vi partecipa e sono inoltre una buona fonte di reddito aggiuntivo per il Dojo. Io sono molto soddisfatto di come tutto ciò sia soddisfacente per chi è coinvolto e di come contribuisca a costruire uno stretto cameratismo nel Dojo. E’ bello vedere l’interesse che si genera nei bambini, la concentrazione e l’attenzione che dimostrano i più giovani membri della nostra comunità di Aikidoka è davvero confortante soprattutto perché, dopotutto, sono loro il nostro futuro.