Titolo: Aikido. Etichetta e disciplina
Editore: Edizioni Mediterranee
Data di Pubblicazione: 1994
ISBN-13: 9788827209936
Pagine: 144
Il maestro Tamura Nobuyoshi nacque nella Prefettura di Osaka il 2 marzo 1933; essendo figlio di un Insegnante di Kendo, si può dire che fu a contatto con il mondo delle Arti marziali sin dai primi giorni della sua vita. Nel 1953 conobbe O’Sensei Ueshiba Morihei e cominciò a praticare l’Aikido come uchideshi (allievo interno) dell'Aikikai Hombu Dojo di Tokyo, diventando uno dei partner preferiti del Fondatore nei suoi allenamenti. D
Questo suo approccio all’insegnamento appare evidente in “Aikido - Etichetta e disciplina “, forse uno dei suoi libri più famosi, originariamente edito in Francia con il titolo “Etiquette et Transmission” e riproposto poi in Italia dalle Edizioni Mediterranee. Una rapida occhiata al sommario del libro mostra tra gli argomenti trattati, il ruolo e il “modus operandi” dell’insegnante, il metodo e la finalità dell’insegnamento, il luogo ed il metodo della pratica, le relazioni con le altre arti marziali, la pulizia personale e del Dojo, le modalità ed i programmi d’esame, gli indumenti e le attrezzature della pratica. Al termine del libro, alcune riflessioni sull'insegnamento di O’Sensei, in cui il Maestro Tamura “confessa” una serie di “peccati di gioventù” riconoscendo poi come – con il passare degli anni – quello che al principio della sua pratica sembrava inutile ed incomprensibile gli sia apparso come illuminante e fondamentale.
Seguono poi un aneddoto sul ritratto di Ueshiba Morihei visto come “Re Dragone” ed una postfazione – molto illuminante - dello stesso Tamura shihan, che così scrive: “Benché l'aikido si sia notevolmente sviluppato, sembra che nessun progresso si sia realizzato in cose tanto semplici come portare il keikogi, piegare la hakama, ricevere un diploma. L'aikido è, si dice, la via della pratica del corpo e dello spirito. Ma perché‚ e come? E con quale metodo si può trasmettere questa idea a coloro che ci seguono? E' evidente che queste cose non vengono correttamente percepite. La mia impressione è che lasciando le cose come stanno la conoscenza delle nozioni elementari diminuirà in funzione dell'aumento del numero dei praticanti. Io mi ripeto forse, ma la constatazione di queste manchevolezze m'ha spinto a scrivere quello che avete appena letto. Io non ho più come una volta l'occasione di occuparmi di ciascuno e di dividere il sudore e la fatica della pratica, e non posso chiedervi di accontentarvi di questa compensazione. Come ha detto il maestro Osawa nell'introduzione che m'ha fatto l'onore di lasciar trascrivere, pubblicare un libro è fondamentalmente un errore. La cosa scritta non è la cosa in sé, che è già passata. Freddo e rigido come il ghiaccio, il libro non vive. Occorre dunque prendere in sé‚ la cosa scritta e riscaldarla al calore del proprio cuore. Il ghiaccio si scioglie in acqua, l'acqua si trasforma in vapore e torna di nuovo a poter essere utilizzata liberamente; è per ciò che ho scritto questo libro. A voi non resta che dimenticarlo completamente, cancellarlo dal vostro spirito.”
Leggere questa postfazione dell’Autore, e la introduzione del M° Kisaburo Osawa in questa richiamata, lascerebbe senz’altro perplessi coloro che si aspettano un manuale tecnico che illustri”come fare cosa”. In realtà, a differenza di quello che molti si aspetterebbero da un libro di un insegnante di Arti marziali, nel volume non è illustrata neppure una tecnica mentre è data grande importanza a tutta una serie di altri argomenti, altrettanto importanti, ma non di rado trascurati.
Il perché di questa scelta appare evidente se consideriamo che i principali destinatari di questa opera sono gli insegnanti, a cui il libro vuole fornire una serie di consigli ed indicazioni per svolgere al meglio il loro ruolo di formazione ed informazione. Questa peculiarità deve essere ben valutata dal potenziale acquirente, al fine di evitare delusioni. Il libro infatti può essere tanto interessante per l’appassionato di “cose giapponesi” che non è mai salito su un tatami quanto deludente per l’allievo principiante alla ricerca di un vademecum che illustri “come fare cosa”.
C’è anche da dire che la veste grafica e la traduzione dei testi mostrano la loro età, ed in più di qualche caso non sono impeccabili, peccati veniali comunque, che nulla tolgono al valore di questo libro, che andrebbe periodicamente riletto da ogni insegnante ed apprezzato non solo per le risposte che offre, ma per le domande che stimola.