L'apprendimento delle tecniche Aiki è uno dei mezzi attraverso i quali la mente si nutre e cresce con la linfa donata da movimenti, percezioni, contatti e sensazioni. Naturalmente questo è un percorso graduale e individuale, ciascun praticante ha i suoi tempi, che lui per primo deve imparare a riconoscere ed a rispettare. Le tecniche sono sia un fine che un mezzo; studiare una tecnica, esaminarla, provare ad realizzarla e migliorare, volta per volta nella sua esecuzione, serve al fine di imparare la tecnica in quanto tale e costituisce il mezzo che ci permette di conoscere e sperimentare il principio che la tecnica comprende.
Solo dopo aver ben compreso la “meccanica delle tecniche”, la giusta sequenza di movimenti da eseguire e tutti i vari particolari pratitici, si può passare al secondo livello, ovvero ad aprire la mente: a questo livello sia tori che uke si ripartiscono equamente la quantità di moto, ed è questa la fase nella quale si inizia a sviluppare uno degli aspetti fondamentali dell'Arte, ovvero l’awase (unione, armonia). E' importante che le intenzioni di tori e di uke siano pure e sincere, prive cioè di competitività e trabocchetti, e che entrambi siano rilassati ma determinati nella esecuzione, al fine di comprendere ed utilizzare correttamente lo spazio ed il tempo a disposizione. Come nel gioco degli scacchi, è sostanziale prendere il centro di uke, squilibrarlo rimanendo stabili, guidare la sua forza, la sua energia, il suo Ki senza contrapporre forza a forza ma armonizzandoci con lui, guidandolo e controllandolo.
Proseguendo nella pratica, via via che le tecniche ed i principi sono incorporati, diventano parte di noi e del nostro modo di essere, di agire e di pensare, avviene che la rigida forma tecnica perde, per certi aspetti, di significato, ed i movimenti diventano brevi, naturali, armoniosi e potenti, espressione della personalità di che li esegue.