Credo che la quasi totalità di praticanti marziali abbia letto – o almeno sentito parlare – del “libro dei cinque anelli" di Musashi Myamoto, uno dei più noti schermidori giapponesi, e molti di questi si siano chiesti – come me – il significato del titolo, ed in particolare cosa siano questi “cinque anelli” e che rapporto abbiano che la spada nipponica. La spiegazione comincia ad apparire se si considera il titolo originale dell’opera: go-rin-no-sho.
“Sho” può essere tradotto come “libro, “no” è l’articolo determinativo “il”, “go-rin” si traduce letteralmente come “cinque anelli”. La chiave di interpretazione però, si ottiene considerando che in Giappone il “gorinto”, detto anche “sotoba” (che a sua volta è una deformazione fonetica del termine “stupa”) è un tipico monumento della tradizione buddista.
La traduzione dell’articolo che segue, potrà quindi essere utile sia a chi voglia conoscere qualche dettaglio in più su questi particolari manufatti che colmare la curiosità relativa al titolo dell’opera di Musashi.
Il sotoba divenne un simbolo degli insegnamenti della dottrina del godai; la forma esoterica del sotoba, usata nei testi, non sempre assomiglia a quella delle costruzioni attuali, principalmente per ragioni pratiche, ma comunque ogni sotoba contiene cinque forme simboliche.
Il quadrato rappresenta la Terra, la sfera l’Acqua, il triangolo il Fuoco, la mezzaluna l’Aria e l’ultima forma – che è quella che più differisce da paese a paese – rappresenta il Vuoto, l’Etere o l’Energia
Negli insegnamenti esoterici, le prime due parti (quadrato/Terra e cerchio/Acqua) descrivono perfettamente la dottrina, contenendo entro di loro le altre tre forme. Insieme le prime due forme rappresentano lo Jitsuzaikai che è della perfetta ed autentica comprensione, mentre le altre tre appartengono allo Henkai, ovvero al regno della trasmutazione. Lo Henkai contiene anche il Genshokai, ovvero il mondo fenomenico ed esperenziale in cui noi viviamo.
Ciascuna parte del Sotoba corrisponde ad un Elemento di cambiamento, sia al livello Jitsuzaikai che Henkai. Il simbolo più elevato, che rappresenta l’Etere, è formato da un amalgama tra la mezzaluna (che rappresenta la Saggezza) ed il triangolo (che rappresenta il Principio). L’unione di queste due qualità nello Genshokai e nello Henkai diventa il simbolo della perfezione nel mondo che conosciamo ed è rappresentativa della Buddità.
Il triangolo del Fuoco, situato tra le due coppie, è sia un principio di unificazione che di movimento, è come un perno tra i mondi e mostra l’intensa attività che bisogna generare per ottenere la Illuminazione.
La mezzaluna dell’Acqua è anche simbolo di ricettività ed è situata come una coppa he punta verso i paradisi.
Il cerchio (l’ottenimento della saggezza) mostra in sé stesso il completamento e la perfezione in tutte le maniere; non ha una sopra o un sotto e non ha nessun senso chiedersi in quale modo lo si può far rotolare.
Il quadrato è un simbolo dei quattro Elementi materiali (shidai o shigio) ed ha quattro lati che sono tutti ugualmente necessari. E’ il luogo di residenza del Taizokai, ovvero il regno delle cose come appaiono.
Il modello del sotoba è anche rappresentativo dell’ordine in cui lo studente progredisce nei suoi studi spirituali. Il quadrato descrive le basi dello studio, il riconoscimento della volontà di essere perfetto. Il circolo è lo sviluppo della equanimità. Il triangolo rappresenta l’energia che creiamo nel perseguire la verità. La mezzaluna mostra lo sviluppo dell’intuizione e della consapevolezza trascendente. La mezzaluna/triangolo simbolizza il completamento e la perfezione della unione tra Saggezza e Comprensione.
Poiché il sotoba contiene tutte le forme del godai, rappresenta in importante strumento nella spiegazione dei relativi insegnamenti ed alcune sue rappresentazioni sono sempre presenti all’interno dei templi del buddismo Shingon. Inoltre è stato spesso utilizzato invece di una immagine del Buddha all’interno dei templi nei periodi di persecuzione religiosa.
Il sotoba rappresenta un paradigma degli insegnamenti e della pratica Mikkyo ed è ancora un simbolo della cerimonie di iniziazione segreta alla dottrina Shinghon-shu, oltre ad essere la forma delle tradizionali pietre di testa delle tombe Shingon.