Tra Iwama Ryu Aikido e Daito-ryu Aikijujutsu c’è a questo livello una fonda-entale differenza, dovuta al diverso approccio ed ai differenti risultati che si vogliono ottenere: nello Aikido le tecniche sono inizialmente eseguite in maniera quasi statica, cosi che i praticanti abbiano tempo e modo di curare la postura, gli angoli e la direzione dei movimenti. Via via che i praticanti diventano più esperti, l’esecuzione diventa più dinamica, sino a giungere alle ki-no-nagare-waza, ovvero alle “tecniche fluide”, eseguite in movimento in cui tra l’attacco di uke e la tecnica di tore non c’è interruzione o soluzione di continuità.
Nel Daito-ryu invece, sin dall’inizio le tecniche vengono praticate in maniera dinamica diventando più veloci ed energiche con l’aumentare dell’esperienza del praticante. In entrambe le Arti, una volta acquisita la completa conoscenza delle tecniche di base, il praticante può studiare le oyo-waza, ovvero le “tecniche di applicazione” che permettono di personalizzare le tecniche di base per impadronirsi dei loro principi ed applicarli ad attacchi particolari, pur senza variare in modo sensibile la forma codificata.
I praticanti esperti, oltre alle oyo-waza, studiano le henka-waza, ovvero le “tecniche di variazione, dove il principio della tecnica viene applicato variando stavolta in maniera evidente le tecniche di base, sempre per adattarle a condizioni particolari di attacco. Un ulteriore livello di studio è quello delle kaeshi-waza, cioè delle “tecniche di reazione” in cui i ruoli di uke e tore si invertono. Queste tecniche vengono utilizzate per neutralizzare una tecnica eseguita in maniera inefficare a causa di una imprecisione o una indecisione di tori, che si trova così a subire la risposta di uke ed è in pratica uno studio in cui due praticanti, molto affiatati, cercano di cogliere un punto debole durante l'esecuzione della tecnica del compagno.
E' un allenamento difficile non privo di rischi di incidenti e per questo riservato solo a praticanti di grado superiore. Livello ancor più elevato di pratica è quello del Randoru-geiko, ovvero dello allenamento al movimento libero che è, per certi aspetti, il fine di tutti gli altri tipi di allenamento. Randoru vuol dire "libertà d'azione" intesa come mancanza di regole codificate (ran in giapponese vuol dire caos, ribellione), non esistono più tecniche di base, non esistono più i ruoli di tori e di uke, essi vengono interscambiati a seconda delle necessità, eseguendo oyo-waza, henka-waza e kaeshi-waza: è questo il momento in cui emerge la personalità di ciascun praticante, che esegue in maniera “personalizzata” le varie tecniche, adattandole alla propria condizione ed alla propria abilità.