L’autore era un samurai che fu al servizio del daimyo Nabeshima Mitsushige (1632-1700) del feudo di Saga. Quando il suo signore morì, egli divenne monaco buddhista col nome di Jouchou e si ritirò in monastero. Durante questo periodo compose, grazie all'aiuto dell'allievo Tashiro Tsuramoto, lo Hagakure, l'opera sullo spirito e il codice di condotta del samurai. Il titolo Hagakure significa letteralmente "nascosto dalle foglie" (oppure "all'ombra delle foglie"; il titolo completo era Hagakure kikigaki, ovvero “annotazioni su cose udite all'ombra delle foglie") e ben si adatta a un testo che per centocinquant'anni circolò segretamente fra i samurai indicando come comportarsi in maniera adeguata al loro compito. Nonostante l'autore avesse chiesto al suo allievo di distruggere i libri dopo la propria morte, questi non tenne fede al giuramento e tramandò l’opera, composta da ben undici volumi, ai posteri. Lo Hagakure ha avuto alterne fortune; dopo la grande diffusione che aveva avuto tra gli appartenenti alla classe guerriera, nel 1906 fu pubblicato e subì la strumentalizzazione del bieco militarismo dell'epoca che lo impiegò per esaltare le mire guerresche ed espansionistiche sfociate nelle varie guerre sostenute dal Giappone nel secolo scorso, subendo poi l’ingiusta condanna da parte di chi lo riteneva per l’appunto un testo violento e guerrafondaio. Uno dei maggiori estimatori dell’opera fu senz’altro lo scrittore Yukio Mishima che in esso ritrovò i nobili ideali e le antiche tradizioni dei samurai giapponesi a cui si ispirò in molte delle sue opere. Il tema principale del testo è la morte, non intesa semplicemente come estinzione della vita, piuttosto nel senso psicologico dell'eliminazione dell'Io, in tutte le sue varie implicazioni. Sarebbe impresa impossibile cercare di ridurre in poche righe un sia pure superficiale riassunto di un opera così complessa, soprattutto perché, data la sua natura, questa si presta a livelli di lettura diversi ed in gran parte influenzati dal punto di vista del lettore. Grazie probabilmente al rinnovato interesse per il mondo orientale ed al successo del film “Ghost dog” di Jim Jarmush - dove il protagonista interpreta un killer che ispira la sua condotta proprio allo Hagakure – da qualche anno sono disponibili anche diverse edizioni italiane che riportano estratti più o meno ampi dei vari volumi; si va dalla edizione più “importante” a quella tascabile, in una gamma di prezzi che permette a tutti di avvicinarsi a questa opera fondamentale scoprendovi insegnamenti e concetti che non vengono minimamente intaccati dalla distanza geografica e cronologica tra l’autore ed il lettore.
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Marzo 2017
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