“Aikido Elements” è una rivisitazione di ciò che comunemente viene definito “programma di base”, non nella maniera di eseguire i movimenti ma nella loro scorporazione, alla ricerca di quelli che sono gli elementi costituenti alla base di qualunque sistema aikidoistico. “Aikido Elements” è una raccolta di ciò di cui un allievo ha bisogno per avvicinarsi alla pratica, dal Reishiki al Tai sabaki, dalle cadute a come allacciare la cintura, e di ciò che gli serve per partecipare ad un seminario o preparare un esame, dagli ingaggi su prese ed attacchi fino alle azioni di immobilizzazione e di proiezione.”
Una descrizione breve ma esaustiva dell’ambizioso (in senso positivo, sia chiaro!) progetto di Fabio Branno e dello staff di “Aikidoedintorni”. Troppo spesso la nostra mentalità occidentale e le gelosie tra Scuole e stili hanno portato i praticanti più a focalizzare l’attenzione sulle particolarità di esecuzione delle tecniche specifiche, piuttosto che sui principi fondamentali che ne stanno alla base.
E’ un po’ come se – nel campo dello studio della aritmetica – si mandasse a memoria la infinita serie di risultati di addizioni e moltiplicazioni senza studiare il principio di base modo di risolvere qualunque operazione. Sembra assurdo eppure è così, e capita non di rado che su un ingaggio “strano”, su una presa inusuale, su un attacco più veloce o più lento, più alto o più basso, il partner non sappia cosa fare perché “ancora non abbiamo studiato questa tecnica”. Poco male (o quasi…) se si tratta di un mudansha principiante, assai peggio se a giustificarsi così è lo yudansha in Hakama che starebbe studiando l’arte che ha già nel nome l’obbiettivo di essere la “fonte inesauribile” di tecniche applicative.
In quanti si sono chiesti perché non esiste il " gokyo omote”? In quanti si sono messi a verificare se e come funziona “shihonage” se Uke è molto più basso di Tori e se e come è applicabile “iriminage” se Uke è molto più alto di Tori? Non sono (forse…) domande da principiante – se vogliamo rispettare la didattica dello “shu – ha – ri”, ma sono certo curiosità da esperti, pena il trasformarsi in scimmie addestrate, che sanno suonare al pianoforte “Per Elisa” non perché sappiano leggere il pentagramma ma solo per aver memorizzato la corretta sequenza dei tasti da premere.
Si tratta di rimettersi in gioco, di avere il coraggio di sbagliare e l’umiltà di voler capire, merce non sempre a buon mercato, ma l’alternativa è vivere una più o meno consapevole “povertà” esecutiva, essere pervasi dalla voglia di memorizzare la quarta variante della terza forma dell’oyo waza mostrato da un sensei in occasione di un seminario. Purtroppo la memoria è fallace, e spesso ci molla quando meno ce lo aspettiamo. Il segreto per imparare non è presentarsi – per citare un altro famoso esempio – alla fonte con la tazza già piena, ma con la tazza vuota e – soprattutto - la voglia di riempirla!
In questa “missione” il DVD di “Aikido Elements” è una pietra miliare preziosa, utile forse più agli insegnanti che agli studenti, costituendo uno strumento didattico che traccia una via originale, se non innovativa. Assente qualunque tipo di spiegazione verbale (d’altronde già tanti anni fa, in un suo articolo pubblicato anche su “Arti d’Oriente”, Fabio Branno evidenziava la fondamentale importanza del “silenzio” sul tatami), l’illustrazione dei principi – raggruppati per aree tematiche come “reigi”, “waza”, “deai”, “suwari”, ecc. – è affidata a riprese da varie angolazioni ed a varie velocità, per mostrare i vari dettagli del principio esaminato. Se proprio una pecca la si vuole trovare (e la evidenzio per allontanare il dubbio di una recensione ipocritamente troppo amichevole), è in alcuni casi la poca leggibilità di alcune didascalie scritte che illustrano alcuni punti fondamentali delle tecniche ed il montaggio (ma questo è evidentemente un giudizio dovuto oramai alla mia veneranda età) un po’ troppo da “videoclip” in alcuni passaggi.
L’esecuzione delle tecniche è – evidentemente – legata a quella di una specifica Scuola e didattica, ma lo scopo – ribadiamolo ad abundantiam – non è l’affermare che “se si fa così è giusto e tutti gli altri sbagliano”, quanto mostrare uno dei tanti modi possibili per applicare un principio, ovvero: “per applicare il principio di iriminage devo rispettare questi tre punti fondamentali; se rispetto questi tre punti fondamentali, applicando il principio di iriminage, sia che lo faccia in modalità Tissier piuttosto che Iwama, Yoshinkn piuttosto che Shin Shin Toitsu”.
Fabio Branno e lo staff di “Aikidoedintorni” danno molto, ma chiedono anche molto, chiedono di abbattere steccati e strappare paraocchi, di uscire dai comodi e deresponsabilizzanti “ipse dixit” e mettersi in gioco “davvero”, prendendo l’aikido di Tizio sensei o Caio shihan come il proverbiale dito che ci indica la strada per costruire (o almeno tentare di farlo) il “nostro” aikido, né migliore e né peggiore di quello altrui, ma nostro. L’opera non è delle più facili e non ci sentiamo di garantire che le soddisfazioni saranno in quantità e qualità maggiori delle frustrazioni, ma se nell’epoca dei jet supersonici c’è ancora chi percorre centinaia di chilometri a piedi in pellegrinaggio, se nel secolo delle “bombe intelligenti” c’è ancora chi dedica ore a migliorare il gesto del “chiburi” o del “noto” di una lama, allora il DVD di “Aikido Elements” non solo ha ragione di esistere, ma è per noi una grande fortuna averlo ed è doveroso ringraziare Fabio Branno e lo staff di “Aikidoedintorni” per averlo voluto realizzare.
Maggiori informazioni sono disponibili alla URL http://www.aikidoedintorni.com/news/aikido-elements-2/, Il DVDè già disponibile per la spedizione ed il suo costo è 16 euro, comprese spese di spedizione in tutto il mondo. E’ possibile acquistarlo tramite ricarica POSTEPAY o pagamento sicuro PAYPAL. Per ordinare,inviare una mail all’indirizzo “[email protected]”, specificando “ELEMENTS DVD” nell’oggetto ed il metodo di pagamento desiderato nel campo messaggio.